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Si parla molti di “FARE RETE”

A tal proposito, propongo un adattamento di uno scritto di Alessandro Montico che ringrazio per la sempre preziosa collaborazione.

Come ho detto, ultimamente si parla molto di “Fare Rete”, di “Andare in Rete”, di nuovi modelli organizzativi possibili attraverso una rete di persone.

Per capire meglio questi riferimenti che sono anche alla base della Sharing Economy, il punto di partenza è avere una definizione comune e chiara di “RETE”

Partiamo da lontano. All’inizio del ‘900 il biologo Ernst Mayr sosteneva che gli organismi sono, fra di loro, imparentati. Ogni organismo che si conosca è il risultato di una rete.

Ecco che, per analogia, andare in rete significa “il processo di incontrare e comunicare con tante persone al fine di ottenere informazioni utili”.

E come possiamo “fare rete”? Sostanzialmente in tre contesti diversi:

– Tra persone o tra professionisti
– All’interno di un’azienda (tra i collaboratori)
– Tra aziende diverse

Ovviamente, il tutto con un obiettivo comune.

Oggi, più che mai, siamo costantemente operativi sui Social Network e la parola “network” l’abbiamo, volutamente o vagamente, sentita ed associata per le forme piramidali di vendita e ne abbiamo un’idea strampalata.

Il fare rete (network) fra persone, professionisti e/o aziende, si manifesta nella sua massima espressione nel mondo del lavoro, con un presupposto: relazioni e interazioni reali tra le persone, partendo da una conoscenza reciproca e confluendo anche nel frequentarsi per un incontro in occasione di un aperitivo o di una cena.

E’ la logica della community (che quindi non ha nulla di virtuale).

La priorità è sociale e di base non parte con l’intento esclusivo del tornaconto diretto. Mi spiego meglio: fare rete per guadagnare soldi, fama o prestigio personale o commercializzare ordini ha poca utilità.

L’aspetto sociale incide su due fattori, che poi si traducono come veri e propri generatori di capitale: la fiducia e la reputazione.

Più sostengo la mia reputazione nell’ottica di stringere rapporti basati sulla fiducia, più avrò la possibilità di espandere la mia community, senza l’ansia della fretta, puntando ad uno sviluppo solido nel medio e lungo termine.

Non sarò mai io il centro della community, il centro risiederà sempre all’interno di ogni persona che la compone.

Pertanto, meno sarò accentratore, più ogni persona si sentirà parte integrante del progetto comune (non “mio”).

Questo in sintesi è fare DAVVERO rete. E’ mettersi al servizio degli altri. Aiutando chiunque incontro nel quotidiano a risolvere situazioni.

Ecco perché, oggi fare rete è fondamentale in tutti i settori. Fiducia e reputazione sono valori imprescindibili.

Sei pronto ad aiutare gli altri? Sei pronto a… FARE RETE?

Che ne dici quindi di raccogliere le giuste informazioni?

In che modo vuoi farlo?

Puoi contattarmi anche tramite WhatsApp, cosa aspetti?

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