Rischio di Blackout a catena

Immagina cosa potrebbe succedere se si avverasse questa nefasta ipotesi.

Ed ora leggi per scoprire quanto sia concreta questa possibilità. Blackout a catena: al buio e senza aria condizionata.

Proviamo ad immaginare: elettrodomestici non funzionati, climatizzatori spenti, notti al buio… insomma non è un mistero dire che siamo ormai dipendenti dall’energia elettrica. Per non parlare delle infrastrutture: trasporti, ospedali, sicurezza. Insomma saremmo totalmente inermi.

Quindi non è una eresia affermare che sarebbe una situazione traumatica ed è meglio che non succeda.

Ma come possiamo evitarlo? Perché purtroppo è invece plausibile che accada?

Semplice: perché per produrre l’energia usiamo il gas di importazione. Non mi addentro in questioni politiche (oggi più che mai delicatissime) ma è un dato di fatto.

E se il gas non arriva… non produciamo energia. Con le logiche conseguenze.

Ma… aspetta… fammi capire. Perché usiamo gas di importazione per produrre energia anziché produrla con fonti rinnovabili?

Oltretutto, cosi facendo aumentiamo l’inquinamento ed i costi. Se non fosse una assurda realtà direi che siamo su “oggi le comiche”, non credi?

E allora che aspetti? C’è una soluzione.

Puoi ridurre l’inquinamento salvaguardando il pianeta ed il tuo portafoglio. Lo sapevi?

Ricordati che come più volte ho ripetuto, se smetti di inquinare il pianeta e riduci i cambiamenti climatici puoi anche avere dei grandi vantaggi economici.

In realtà quello che dovrei chiederti DAVVERO è la solita domanda:

Ma tu? Con questi aumenti come ti sei organizzato?

Io, tramite le gift card, ogni volta che faccio la spesa, che compro vestiti, benzina, ogni tipo di acquisto guadagno un cash back.

E con i soldi di questo cash back ci pago le bollette o qualsiasi altra cosa io voglia.

Scopri QUI come puoi farlo anche tu.

Oppure clicca qui ed ISCRIVITI GRATUITAMENTE ALLA NOSTRA COMMUNITY FELICE.

Che ne dici di raccogliere le giuste informazioni?

In che modo vuoi farlo?

Puoi contattarmi anche tramite WhatsApp, cosa aspetti?